Negli ultimi mesi mi sono ritrovata a soffrire molto la quantità di immondizia che producevamo in casa, spesso mio marito ed io ci chiedevamo come fosse possibile che una famiglia di sole 3 persone arrivasse a produrre così tanti rifiuti.
Premetto che nel nostro comune era già attivo il servizio di raccolta differenziata. Ci rendevamo conto che il problema maggiore era il bidone della plastica che, soprattutto in seguito alla spesa, era strabordante di contenitori ed imballaggi del tutto inutili.
Ora, nemmeno a farlo apposta, qualche mese fa abbiamo scoperto che ci avrebbero attivato il servizio di ritiro dei rifiuti porta a porta. Panico!
Come avremmo mai potuto gestire tutto quel volume di immondizia in un appartamento? Leggendo e spulciando on line ci siamo imbattuti in una corrente eco-friendly che noi non conoscevamo, lo Zero Waste.
Zero Waste è un movimento relativamente recente nato con lo scopo di sensibilizzare alla riduzione dei propri rifiuti e promuovendo, nel caso sia necessario, l’utilizzo di materiali facilmente riciclabili.
Si sa che l’utilizzo smodato della plastica sta avendo effetti devastanti sul nostro pianeta, allo stesso modo però anche i processi di riciclo hanno un impatto sull’ambiente.
Riducendo imballaggi, articoli ad uso singolo e preferendo dove possibile sostanze facilmente biodegradabili il nostro impatto ambientale viene ridotto drasticamente.
Per approfondire l’argomento ci sono vari libri, siti e profili da seguire, se cercate su instagram o pinterest l’hashtag #zerowaste vedrete che vi usciranno centinaia di post sull’argomento, a me si è aperto un mondo! 🙂
Per iniziare, vi lascio poche semplici regole che credo possano essere tranquillamente applicate da tutti:
- Utilizzare borse riutilizzabili per la spesa, sono più carine, più resistenti e non si genera rifiuto inutile.
- Usare una borraccia o una tazza lavabile eliminando, o riducendo al massimo, le bottiglie dell’acqua e i contenitori usa e getta.
Potete sfruttare l’acqua del rubinetto, le casette dell’acqua, usare un depuratore e via dicendo… - Quando possibile porta il pranzo e gli snack da casa, utilizzando contenitori lavabili. Al momento sono molto gettonati quelli in alluminio e vetro, oggettivamente meno impattanti della plastica, ma per me che utilizzo il microonde per scaldare il pranzo ed ho un bambino piccolo che si fa scivolare tutto dalle mani i vecchi contenitori in plastica ermetica che avevo già in casa si sono rivelati la scelta migliore. Ti assicuro che con questa piccola “fatica” riuscirai ad avere subito un alimentazione più bilanciata, un notevole risparmi economico e potrai finalmente goderti la pausa pranzo in assoluto relax!
- Preferire alimenti sfusi e senza packaging, e dove non fosse possibile, preferire imballaggi facilmente riutilizzabili e riciclabili come il vetro, la carta o l’alluminio.
- Comprate solo il necessario, sembra scontato ma non lo è! Spesso riutilizzando articoli che abbiamo in casa o chiedendo a parenti ed amici, scoviamo perle che nemmeno pensavamo ci fossero. I vestiti e l’arredamento vintage sono super trendy oramai. Donando, o scambiando, cose che a noi non servono più potremo far felice qualcun altro. Nell’ultimo periodo inoltre in moltissime città stanno aprendo negozi di usato in buono stato. Un ottima soluzione anche per chi ha bambini!
- Riparare e modificare gli oggetti rotti al posto di sostituirli ci permetterà di attuare un sistema circolare atto a dare nuova vita alle nostre cose. Ci sono moltissime soluzioni creative che si possono trovare su Pinterest per rimodernare o riutilizzare articoli che non ci piacciono più. A volte un vecchio lenzuolo può diventare un grazioso fazzoletto oppure una logora tshirt una bella borsa!
Il processo di cambiamento non è semplice ed a volte la vita ci costringerà ad arretrare oppure a trovare un compromesso ma se la nostra mentalità cambia, se poniamo attenzione ai piccoli gesti, allora vedrete che i risultati arriveranno. E anche la raccolta porta a porta non ci farà più paura!
I grandi cambiamenti partono dai piccoli gesti.
Un bacio, Fanny
Elena van der Woodsen
Tutto giustissimo! Mi piace anche l’idea del riciclo creativo 😍
Come posso sensibilizzare anche il mio ragazzo secondo te? Tende ad essere piuttosto “sprecone”..
Fanny
Credo sia un percorso molto spontaneo, mia mamma ha sempre cercando di farmi prestare attenzione agli sprechi ma devo ammettere che solo negli ultimi anni sono riuscita ad entrare nell’ottica.
Un’idea potrebbe essere quella di fare una specie di “sfida” in cui vince chi riesce a limitare, ad esempio, l’immondizia prodotta, l’acqua sprecata oppure il cibo buttato.
Credo che anche solo dopo 2 giorni si manifesterà in maniera lampante anche a lui lo spreco che tu cerchi di fargli notare a parole 🙂