Lo so, parlo spesso del mare. In un post credo anche di aver spiegato perché. Quando nasci al mare, le onde, la sabbia, la salsedine e quel vento, ti entrano dentro.
Negli anni mi sono resa conto che il mare per me è una panacea per tutti i mali. Da quando sono tornata ad abitare qui sono più felice, ogni volta che posso approfitto per godermelo, beandomi del sole caldo che mi si appoggia sulla pelle.
Qualche giorno fa, ad esempio, eravamo solo io e Morgan.
Lui probabilmente sarebbe stato bene anche a casa, dopo il tour de force degli ultimi giorni, ma a me dispiaceva non dargli la possibilità di sentire la sabbia addosso o di guardare il mare arrabbiato che si infrange sugli scogli. E siamo finiti qui, dopo circa 15.000 passi, due ore a giocare sul bagnasciuga e una capatina al parco giochi.
Ad un certo punto sono stata in difficoltà.
Ed in quel momento, anche se chi mi conosce veramente sa che non avrei voluto, ho trovato aiuto in un’altra mamma, che guardandomi dall’alto della sua malcelata aria di rimprovero ha insistito per darmi una mano.
Mi sono sentita uno schifo, maledicendomi per la mia capacità di infilarmi in situazioni del genere e per la mia scarsa attitudine alla perfezione.
Insomma, penso che quasi ogni mamma si sia trovata in questa situazione e possa capire cosa intendo.
E’ durato solo qualche minuto, poi riprendendo consapevolezza di me, mi sono resa conto che le vere bad moms sono altre e che noi comune mortali invece ce la caviamo alla grande. Quasi sempre, almeno.
Io e Morgan siamo una squadra. Nella nostra superba imperfezione godiamo di ogni attimo disponibile. E va bene cosi, anche se a volte mi sento come un’onda che ricade sugli scogli. Mi sono fermata a pensare al mare, che cambia e sa retrocedere quando serve per poi scagliarsi con forza nel momento in cui ne sente la necessità.
Lo stesso mare che è capace di rendersi spaventoso, concreto per quanto meraviglioso. Noi madri siamo così.
Il mare ti insegna che tutto è relativo, in continuo cambiamento. Noi non siamo da meno. Ed è per questo che per me osservarlo è il miglior rimedio per ogni tristezza o senso di inadeguatezza, la mia terapia di coscienza, la mia terapia del mare.