Quando stringo tra le braccia mio figlio ho una serie di pensieri che quando non ero mamma non mi sarei mai sognata di fare.
Quello di ieri è stato: “Cosa voglio insegnargli?”
Cosa vorrei che un domani facesse proprio, quali sono veramente quelle qualità che per me fanno di una persona una buona persona. Cosa lo farà diventare un essere umano felice?
Mi sono risposta che vorrei farlo crescere nella consapevolezza che si può cambiare anche una storia già scritta, che ognuno di noi sceglie chi e cosa essere, che la nostra responsabilità è solo quella di vivere una vita soddisfacente e che quando verrà da noi non ci saranno giudizi ma solo comprensione.
Vorrei fargli provare la serenità che spesso mi manca, annullare ogni senso di inadeguatezza che potrà incontrare nel suo cammino, insegnargli a lasciare andare e a lasciarsi andare, che forse è ancora più complicato.
Vorrei proteggerlo dal peso del silenzio pieno di risentimento, dalle urla e da quella malignità gratuita con cui si scontrerà troppo spesso.
Eppure so che non sarà possibile, dentro me so che sarò imperfetta, esattamente come chi è venuto prima di me.
Sarò fallace ed i sensi di colpa si faranno sentire. So che poi a ripensarci avrò dentro di me la calma e le risposta giuste che servivano, ma ormai sarà tardi. So che lui mi amerà comunque, come ogni figlio ama un genitore e che io non smetterò mai di amarlo, come ogni genitore dovrebbe amare un figlio.
E capisco che forse, al di là di ogni aspettativa e promessa sarò solo me stessa e lui sarà solo se stesso. E amarci per quello che siamo, per come siamo veramente e non per come vorremmo essere, sarà la più grande vittoria che potremmo ottenere.
Voi cosa vorreste insegnare ai vostri figli?
Cosa siete riusciti a trasmettere e cosa avreste voluto fare meglio?
Un bacio, Fanny